Riapriamo il blog ai testi di nuovi poeti e poete.
Queste poesie di Sebastiano Diciassette cercano appigli da tutte le parti e questo crea un po’ di spaesamento che però viene poi superato con il tono smagato e a tratti divertito. Più si legge, più il testo comunica un senso del possibile, nonostante la quarantena in cui viviamo e le sparatorie ancora lontane. Un occhiello cui agganciarsi, magari ‘tacendo e aspettando’.
Ebbene, si entra con ciò in una dimensione epica di conflitto tra storia e poesia? Tra passato e presente? Ci sembra di sì anche se un racconto più disteso intorno al quale far convergere le angosce con il mondo intorno a noi potrebbe dare maggiore respiro. Anche per questa ragione abbiamo scelto quei testi tra quelli inviatici che vanno secondo noi nella direzione di un dettato epico nuovo. Le liriche sono tratte dalla raccolta "Acquasantiera", edita da Transeuropa, 2024.
LA VIA DEL BUIO NASCOSTO
E la spazzatura
è per strada.
E la gente alle finestre
non osserva.
E ogni cosa è uguale
di colore.
E allora le forme
si assomigliano.
E ancora si va avanti
in una strada di angoscia.
E i vetri sono rotti
come in case fantasma.
E anche i fantasmi
qui non ci sono più.
E le scritte sui muri
e la paura
e i portoni
sono stati abbandonati.
E le madri camminano
spingendo culle vuote.
E le lacrime
sono già state versate.
E le pubblicità
odorano di guerra.
Ed è l’assoluto costruito
in distruzione.
E anch’io tornerò laggiù.
Credo che questo sia impossibile.
Il passato nel presente,
come se tutto stesse per crollare
da un momento in un altro.
Televisori e frigoriferi
sono stati gettati da varie altezze
e tutto è marcio
nell’attesa di essere felici.
NEURO
Non esistono pensieri
quando il pavimento
è troppo bianco.
Mi stringo nelle spalle
e
dimenticando
di osservare
le pareti
del corridoio dell’ansia
scrivo un’ultima frase
nell’aria amniotica.
Sono
colui che muove
l’interruttore difettoso
senza accorgersene.
REPRISE
(AL GALA)
Dopo il nostro incontro
alla soirée
piastrellerei con le mie ossa
il tuo cammino,
ma riflettendo
mi correggo:
tappezzerei con le tue
il mio giardino.
POESIE IN QUARANTENA (pop version) rap
Seclusione generale
trascorsa a generare
nel mio bastione misantropico
fortezza sotto assedio
degenerata arte infetta
con abatterici quaderni
e libri scollegati.
Un mattino dopo mesi
di claustrofobico languore
in trasferta esploratore
gusta il fiore
della musica d’odore;
ma poi,
che sia generica alchimia,
virale gerarchia
o vitale dislessia,
tra quattordici mura
ritrovo la mia via
infiltrando nel rientro
trentatré germi perversi:
dei patogeni agenti
secreti producenti
segreta solipsìa
fra i miei morbosi versi.
Del resto pandemia
fa rima con poesia.
REALTÀ DI FUGA (avventura)
Dama bianca a lungo in a7
brama cavaliere bianco
chiamato in aiuto
per desiato servaggio.
Io, moribondo sull’e8,
ho un destriero nero
e così è la mia armatura
scura.
Si vuole scappare
da questa scacchiera.
INFELICI FELINI IN FILA
Gatti che chiedono misericordia:
il primo a sinistra
ventriloquo mi osserva
sotto stelline rosa
in preghiera fluorescente;
il terzo sulla destra
da filo spinato
circondato
balla solo e lento
con banale lamento
un valzer sonnolento.
Entrambi verranno inchiodati
da vibrisse micidiali
usate come spilli
per far da souvenir.
PER RENDERTI FELICE + rap
Da grande farò il bottone
per congiungermi all’occhiello
m’infilerò nelle tue stoffe
foderate e sfoderate
più e più volte
infilzato con un ago
da parte a parte
rimedierò ogni fessura
sbadato o riservato
mi lascerò cadere
soltanto al tuo volere.
Così infin scucito
nel disordine d’ordito
non in trama sul vestito
sarò ricordo ormai sbiadito
come gancetto mai esistito.
SCHWEIGEND UND WARTEND
Intorno a me
non c’è più niente
forse nulla
c’è mai stato
come un nastro registrato
dal passato
dal presente
cancellato.
Premuto il tasto
muto
il frastuono delle urla
delle anime dannate
riavvia
il suo contenuto
il silenzio del futuro
capovolta estrema burla
negativa
consumata
tacendo
e
aspettando.
*
Sebastiano Diciassette è nato a Bari dove si è laureato in Lingue e Letterature Straniere.
Suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie e diverse riviste, come: “Sturzfluege”, “Ellin Selae”, “Future Shock”, “In-Edito”, “20 grammi”, “Navuss”, “Addictions”, “Futuro Europa”, “PRIVATE”, “Malpelo”, “Short Stories”, “Articoli Liberi” ed “Effe-Feltrinelli”.
Dai testi “Luoghi segreti”, “Per grazia ricevuta” e “Occhio nel cielo – XI” sono stati tratti tre spettacoli teatrali rappresentati in Italia e all’estero.
Nel gennaio 2023 Prima Cartella Clinica Cilindrica Computerizzata è il testo selezionato per la mostra multimediale “Apocalisse e Rinascita / Apocalypse and Rebirth” presso la galleria AURYN a Milano.
Il racconto Riflessi condizionati, giunto terzo al concorso di Midgard Editrice, è attualmente pubblicato nell’antologia “Hyperborea 7”.
Pubblicazione della raccolta di racconti Il giorno in cui l’umanità perse il naso (Gli Elefanti Edizioni, 2023).
Varie sue liriche sono state pubblicate in antologie e diverse riviste, come: “Ellin Selae”, “Future Shock”, “Il Messaggio”, “Latte+”, “Uoz’Ap?”, “L’ortica”, “Il Lucano Magazine”, “PRIVATE”, “Malpelo” e “Articoli Liberi”.
Vincitore del concorso di poesia “Premio Lucania 1997”.
Una sua silloge poetica, Il cielo era sereno come da sempre, è stata pubblicata come secondo premio al concorso Penna d’Autore (1998).
Una sua raccolta di poesie L’erba prima di calpestarla è pubblicata dalla casa editrice Milena Libri (2021).
Secondo classificato al Premio della Critica nella prima edizione del Torneo dei Poeti tenutosi a Pulsano (TA), settembre 2021 e conseguente pubblicazione della silloge La verità del vetro (G.C.L. Edizioni, 2022).
Nell’ambito del XXIII Berlin Poetry Festival 2022, una sua poesia in inglese (No Poetry, No Cry) è stata utilizzata per la realizzazione di un poema collettivo.
Dal 2023 organizzatore e curatore di reading di poesia multilingue preso la galleria d’arte KA32 a Berlino.
Pubblicazione della raccolta poetica Acquasantiera per Transeuropa (novembre 2024).